febbraio 2012 | nº 05 |
Casa Dolce: a Florence Design Week una mostra da leccarsi i baffi Firenze, Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi, 25-27 maggio 2012 Simonetta Doni |
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La contaminazione è stato il leit-motiv della mostra che Florence Design Week ha dedicato al tema della Casa Dolce. Come quando si mescolano insieme gli ingredienti per creare una torta, così alla Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi, si sono incontrati e fusi insieme il mondo del design e quello dell'alta pasticceria. Allo stesso modo con cui si partecipa ad una degustazione di vini, cogliendo l'occasione per assaggiare anche i formaggi e magari l'olio, così in questa fortunata occasione, l'eccellenza della pasticceria fiorentina si è accompagnata ad una selezione di prodotti di design di grande maturità tecnica e ricercatezza formale. L'organizzazione ha creato un evento «goloso» all'interno di una settimana di proposte sul design che ha visto molti momenti di grande vivacità e che testimoniano dell'interesse su questo settore e della freschezza e professionalità di chi si vuole porre all'attenzione del pubblico. Nessun occhio strizzato al vernacolo e al folclore, tutte le proposte, sia quelle commestibili che non, hanno manifestato una grande attenzione alla ricerca, con suggestioni «contemporary art» e scelta di materiali innovativi. Nella pasticceria, abbiamo potuto assaporare le torte «grafiche» ma anche eccellenti, nella proposta di sapori e profumi del Caffè Libertà, e i pasticcini che coniugano la tradizione austriaca con l'estro tutto fiorentino del patron del Caffè Rainer. Il buffet è stato un trionfo della gola ma anche degli occhi, dimostrando una volta di più che l'arte del ricevere non è un passatempo da signore benestanti ma un'occupazione svolta da professionisti in grado di rispondere alle esigenze più disparate, come, appunto... una mostra di design. Gli oggetti proposti dalla accurata selezione operata dagli organizzatori si è sviluppata su due principali corsie. Da una parte il tema del cibo è stato trattato come un'icona, da decontestualizzare e da riproporre come elemento decorativo su una serie di oggetti d'uso, come la parete-paravento formata da una serie infinita di tazzine bianche e nere, un gesto molto pop art che approda a un effetto optical molto raffinato. Si sono visti tavoli con il piano rappresentato da un enorme fetta di kiwi, sgabelli con la seduta a forma di tappo a corona, dei bignè al cioccolato che offrivano una seduta per ospiti affetti da carenze affettive, o comunque ottime per compensare il calo degli zuccheri, così come i gioielli con incastonato un pasticcino sopra. Più mediata è la risposta data da un secondo gruppo di aziende e designer. Si sono distinte alcune proposte in cui la suggestione è stata sublimata in prodotti di notevole livello formale e industriale insieme. Sono molto interessanti gli oggetti dedicati al cibo, come portabottiglie in legno e nuovi packaging per proporre torte e dolcetti con un'attenzione ai materiali più naturali, come legno e cartone. In questa direzione si inserisce anche la produzione di Idiha Design che propone arredi in polietilene, dove la lavorazione ricorda quella della cioccolata, o dello zucchero candito, con le sue forme morbide e un po' avvitate, come nel caso di Dafne, la lampada da terra. Una menzione speciale va a due dei pezzi presentati dalla Ar.t.ex. di Quarrata: la poltrona Bon Bon – di Daniele Menichini – e il divano Su&Giù – di Gianfranco Gualtierotti – che per l'occasione è stato declinato con una nuance marrone cioccolato fondente e verde pistacchio per i braccioli e lo schienale. La produzione è molto accurata e assolutamente attuale, con dettagli raffinati, come gli anelli metallici degli elementi semovibili del divano Su e Giù, che ricordano le finiture di un prodotto da selleria, o di qualche accessorio di moda. La suggestione qui è doppia: da una parte si rimane per un attimo stupiti per questi oggetti che sembrano scavati in un enorme pezzo di cioccolato, e dall'altra si rimane interdetti quando nella cartolina pubblicitaria si scopre che un maestro chocolatier come Catinari è riuscito a ricreare un cioccolatino che è difficile distinguere da un divano. In questa epifania di dolci, veri e simulati, gli organizzatori, rappresentati da Alessandro Pumpo assieme all'Assessore allo Sviluppo, Programmazione e Turismo della Provincia di Firenze Giacomo Billi, hanno dato brindato con un pubblico divertito e, naturalmente, preso per la gola. |
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