![]() giugno 2011 | nº 04 |
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ReLight: il tessuto luminoso Firenze - Montelupo F.no, via Nove, 2/A Federica Capoduri, Umberto Rovelli |
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Il cuore nell'abbigliamento, la testa nella tecnologia. Giada Dammacco, Filippo Pagliai e Malico Piccini, sono i tre soci – rispettivamente capo dell'ufficio design, manager director, e senior manager – di una realtà all'avanguardia e che vanta significativi riconoscimenti nel mondo per alcune brillanti innovazioni: Grado Zero Espace. Se per il Time un prodotto come la sua «camicia a memoria di forma» (oggi nella collezione permanente del Museo della Scienza e dell'Industria di Chicago) merita l'appellativo di prodotto «futuristico», peraltro l'azienda di Montelupo Fiorentino vanta anche in Italia un palmares di tutto rispetto. E' stata infatti inserita sia fra le aziende «Top 75» del Grandesign Etico International Award 2008 (per Hinoki LS, filato dotato di proprietà antibatteriche e antisettiche), sia all'interno dell'ADI Design Index 2005 (con l'abbigliamento per climi estremi Absolute Frontiers II), 2006 (con il passamontagna K-cap ideato per una spedizione scientifica sull'Everest) e 2008 (con l'indumento per alpinismo in alta quota Quota Zero). All'insegna della ricerca sui tessuti Grado Zero Espace ha dimostrato grandi capacità nello scovare strade produttive percorribili (dal prototipo alla messa a punto industriale) per brevetti, invenzioni e trasferimenti tecnologici. Spesso scommettendo e investendo in proprio su connubi mai sperimentati con le fibre tessili. All'acume e tenacia di questa agguerrita compagine industriale dobbiamo: il primo tessuto industriale in tela di ragno (Nephila Clavipes); la fibra «terapeutica» Hinoki LS – selezionata per Roma Design+ 2008 – ottenuta mischiando cotone al cipresso orientale; le prime ibridazioni dei tessuti con materiali isolanti (aerogel), superassorbenti (hydrogel), con i polimeri di ultima generazione e i nanotubi di carbonio. Realizzati dall'azienda sono anche i primi prototipi in tessuto Oricalco, fibra tessile cui sono state trasferite le proprietà del nitinol ovvero la «memoria di forma» che consente ai capi di vestiario di auto-stirarsi con un banale getto d'aria calda riacquistando immediatamente la forma originale. Davvero molto per una società nata in questo millennio. Ma non basta! L'anno scorso ha infatti trovato un'importante applicazione nel settore dell'automotive il più recente prodotto sperimentale di Grado Zero Espace: il ReLigh. Le potenzialità rivoluzionarie di questo tessuto in grado sia di produrre luce fredda che di essere adattato, cucito, tagliato nelle più diverse forme, ha infatti convinto lo staff di Bertone design a coinvolgere l'azienda e Giada Dammacco nella creazione degli interni della Pandion (dal nome greco di un falco pescatore «Pandion Haeliatus»), splendida concept car recentemente presentata al Salone di Pechino 2010 come l'auto celebrativa dei 100 anni di Alfa Romeo. Da questa collaborazione sono nate le sedute in carbonio (le più leggere mai realizzate), denominate «Zero G». Rivestite in technogel e retroilluminate col tessuto ReLigh si adattano alla forma del corpo del pilota e del passeggero generando nell'abitacolo un effetto di luce diffusa che dona davvero un plus di fascino inaspettato ad una vettura già molto denotata dall'originale design esterno di Mark Robinson, nuovo direttore del Centro Stile della carrozzeria torinese. Info: www.gzespace.com
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