Fashion Design Lab Magazine
ottobre 2008 | nº 00
  Intervista a Marco Scala Francesco Scianni
 
   

Marco Scala è nato ad Arezzo nel 1956.

Ha maturato competenze tecniche organizzative e creative dovute all'interdisciplinarietà del percorso di studi e alle esperienze professionali.
Laureato in architettura, con studio in Firenze, Via Il Prato 28.
Ha progettato stands a Firenze, Bologna, Bari, Milano e Parigi e New York.

Dal 1985 ha l'incarico di consulente per le manifestazioni organizzate con il marchio PITTI, curando la ripartizione dell'area generale in singoli stands, gli accessi e i percorsi delle mostre, le aree comuni,e le zone relax; ha seguito, sotto l'aspetto tecnico, vari eventi quali cene di gala, feste, presentazioni, conferenze, sfilate, mostre, etc..
Architetto, Lei opera nel settore dell'allestimento di eventi. Come si è avvicinato a questo settore professionale?
Ho iniziato con l'inventarmi una formazione, che molti anni fa non esisteva specifica in questo settore. Ho vinto una borsa di studi con Virginio Puecher in regia e scenografia, ho studiato musicologia con Albert Mayr al conservatorio Cherubini ed ad Architettura ho sostenuto molti esami su quello che al tempo veniva chiamata architettura temporanea per differenziarla dalle costruzioni vere e proprie fatte di mattoni e cemento armato. In questo senso Firenze ha una grande tradizione, basta pensare al Buontalenti. Come tesi, nel 1982 ho elaborato un progetto, poi realizzato dal Comune di Firenze per il carnevale del 1982, che comprendeva una collina artificiale costruita in Piazza Santa Croce sormontata da un drago lungo venti metri che si rifaceva proprio alle feste del Buontalenti.

Operando nel mondo della moda e dovendo confrontarsi con vari stilisti o aziende del settore, quando è impegnato in un allestimento di un evento, quale approccio ha con i suoi interlocutori e quali sono le problematiche che più spesso deve affrontare?
Ciò che un progettista deve sempre tener presente è comunicare il prodotto, il pericolo è innamorarsi dell'allestimento che non deve prevaricare e prendere il sopravvento su di esso, questo ovviamente non vuol dire fare un progetto passpartout, senza personalità, anzi a volte è necessario un impatto forte ed importante del design, ma comunque è necessario che l'allestimento dell'evento sia coerente con il prodotto, che parli la stessa lingua,che suoni la stessa musica, che abbia la stessa poetica e pur essendo momenti legati ad un fine commerciale, trasmetta la stessa emozione, anzi che crei ed esalti l'emozione, quello che poi rimane nelle persone, legata al quel prodotto specifico.
Quindi è bene conoscere a fondo l'azienda, la sua storia, la parte creativa, ma anche chi si occupa della comunicazione, l'ufficio stampa in modo che vi sia grande coerenza con quanto viene presentato.
Questo avviene dai primi incontri e dai primi sopralluoghi per scegliere la location giusta, momento importante per una corretta genesi, poi occorre credere ed essere convinti di quanto andiamo a fare nel disegnare spazi, oggetti, creare appunto emozioni, dove volumi, luci e suoni, grafica, cibi, bevande concorrono a creare il risultato finale.
Ogni location ha le sue caratteristiche, un suo ritmo, una sua armonia che va rispettata ed interpretata. Penso ad un luogo meraviglioso, a Palazzo Antinori a Firenze dove ho progettato la mostra sul Cardigan per Ballantyne in occasione dell'ultimo Pitti Immagine Uomo, e dove avevo progettato la mostra sulla storia degli orologi delle Officine Panerai, stesso luogo, due storie e due progetti profondamente diversi.
Oppure penso alla centrale elettrica di Berlino che è stata utilizzata per un dinner party in occasione del Bread & Butter per Valueretail con la divisione dei vari piani in ristorante, area disco etc.
Ovviamente servono anche competenze tecnico gestionali, perché vi è una parte burocratica importante per i vari permessi e soprattutto serve una mentalità produttiva con due grandi priorità: la tempistica ed il budget.
Sempre più spesso i tempi in cui viene affidato un incarico ed i tempi di progettazione si riducono a pochi giorni, ed appena approvato il progetto, parte la richiesta di preventivi a fornitori, che visti i tempi e la qualità dei luoghi dove si va ad operare devono essere di assoluta fiducia.
A questo proposito deve già esistere un feeling con i fornitori in modo da eliminare tempi morti e che la comunicazione anche in questo caso sia chiara e continua.


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