![]() giugno 2016 | nº 07 |
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Dolci trionfi e finissime piegature.
Sculture in zucchero e tovaglioli per le nozze fiorentine di Maria dé Medici Galleria Palatina - Palazzo Pitti - Firenze, > 7 giugno 2015 Francesco Scianni |
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L'idea di questa mostra - proposta nella circostanza dell'Expo 2015 di Milano - prende avvio dal banchetto tenutosi in Palazzo Vecchio la sera del 5 ottobre 1600 per le nozze fiorentine di Maria dé Medici con Enrico IV di Francia. Di questo storico evento siamo a conoscenza in maniera dettagliata e, grazie alla puntuale descrizione che ne dette Michelangelo Buonarroti il Giovane, ci sono noti tutti gli allestimenti progettati dall'architetto Bernardo Buontalenti per la tavola regia e per quelle degli ospiti e da Jacopo Ligozzi circa il fantasmagorico mobile,una "credenza" a forma di giglio di Francia, realizzato per presentare ai convenuti al banchetto ben duemila pezzi del tesoro mediceo. Prendendo dunque le mosse da queste nozze e da queste feste, l'esposizione intende rievocare il banchetto con una suggestiva ricostruzione sia della "mensa regia", sia della "credenza del giglio" e del suo arredo, visibili in mostra nella sala detta "di Bona" e dovute alla fantasia progettuale di Giovanna Fezzi Borella e Claudio Rocca, mentre il progetto dell'allestimento espositivo e la direzione dei lavori si devono all'architetto Mauro Linari. Il fulcro della rievocazione storica è la riproduzione d'alcune di quelle figure in zucchero, oggi dovute alla sapiente manualità di Sarah e Giacomo Del Giudice che nella loro Fonderia a Strada in Chianti hanno lavorato seguendo rigorosamente le tecniche di fusione tradizionali, così come le fantastiche "piegature" di tovaglioli realizzate dal maestro Joan Sallas si offrono come documento e trasmissione di un'arte che vide proprio a Firenze, con questo celebre banchetto, il suo apogeo. Come osservava Lévy-Strauss, la ritualità alimentare si manifesta per mezzo di "un linguaggio con il quale questa società traduce inconsciamente la propria struttura o addirittura rivela, sempre senza saperlo, le proprie contraddizioni". La mostra, come il catalogo che la illustra edito da Sillabe, si deve alla cura di Giovanna Giusti e Riccardo Spinelli. info: www.dolcitrionfi.it firenzemusei@operalaboratori.com
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