Fashion Design Lab Magazine
giugno 2016 | nº 07
  Scoperte e massacri. Ardengo Soffici e le avanguardie a Firenze
Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi, Firenze, > 08 gennaio 2017
Francesco Scianni
 
   

La donazione di un autoritratto di Ardengo Soffici, da parte degli eredi del grande artista ed intellettuale toscano, agli Uffizi (Autoritratto, 1949, Galleria degli Uffizi), ha stimolato l'idea di una mostra su questa figura di pittore, scrittore, polemista e critico d'arte, puntando l'attenzione in particolare sugli anni che lo videro assumere un ruolo di assoluto protagonista nell'aggiornamento della cultura figurativa italiana.

Questa mostra dedicata a Soffici ha trovato una guida nel suo libro memorabile "Scoperte e massacri. Scritti sull'arte", edito a Firenze da Attilio Vallecchi nel marzo del 1919, che raccoglie una scelta dei testi storico artistici pubblicati, per lo più su "La Voce", a partire dal 1908. Alla data cruciale del 1919, appena conclusa la Grande Guerra, Scoperte e massacri si presenta come un vero e proprio spartiacque tra due epoche: quella delle avanguardie europee e quella del "ritorno all'ordine".

La mostra degli Uffizi si apre con una rievocazione di un evento decisivo non solo per il giovane Soffici, ma per l'intera cultura fiorentina, la Festa dell'Arte e dei Fiori (18 dicembre 1896 - 31 marzo 1897). A 17 anni Soffici ha modo di visitare varie volte questo grande consuntivo di cinquant'anni d'arte italiana e europea, Soffici adolescente risulta colpito, nel bene e nel male, da varie opere. Nel 1900 Soffici, ventenne, è a Parigi in compagnia di Giovanni Costetti e Umberto Brunelleschi per visitare l'Esposizione Universale: la capitale francese viene sentita come l'unico luogo dove un giovane artista, liberandosi dalla soffocante provincia, può trovare un contatto con la modernità più bruciante e avventurosa. I suoi modelli di stile rimangono Puvis de Chavannes e Maurice Denis.

A partire dal 1904 comincia tuttavia a maturare in Soffici un primo interesse per le novità degli impressionisti e dei postimpressionisti, con la scoperta al Salon d'Automne delle opere di Paul Cézanne e di Medardo Rosso. La fondamentale prima esposizione italiana dell'impressionismo francese e delle sculture di Medardo Rosso, aperta a Firenze nei locali del Lyceum Club in via Ricasoli dal 20 aprile al 15 maggio 1910, fu organizzata da Soffici ricorrendo ai principali mercanti parigini e ad alcuni illuminati collezionisti fiorentini: tra le opere esposte (dipinti di Cézanne, Degas, Renoir, Monet, Pissarro, Gauguin, Van Gogh) spiccava l'antologia di 17 sculture di Medardo Rosso, presentato compiutamente per la prima volta al pubblico italiano; dello scultore si espone in mostra per l'occasione l'Ecce puer (1906, Venezia, Galleria Internazionale di Arte Moderna di Cà Pesaro).

Lo spregiudicato corto circuito tra passato e presente che avviene spesso negli scritti d'arte di Soffici trova in El Greco un momento esemplare: l'artista, di cui era in atto in quegli anni una vera e propria riscoperta viene riproposto come esempio di pittore capace di fuggire dalla "piovra" accademica del Rinascimento italiano e di incarnare il ruolo di "precursore" della modernità. Anche la temporanea adesione al Futurismo, da parte di Soffici, risulterà sempre condizionata dalle fondamentali premesse cézanniane e cubiste maturate a Parigi e mai del tutto rinnegate. La ricostruzione, mai fino ad oggi tentata, della cosiddetta "stanza dei manichini" di Bulciano costituisce uno dei punti focali più emozionanti e spettacolari di questa mostra.

La prima guerra mondiale costituisce per l'interventista Soffici , partito volontario per il fronte, una lunga parentesi nell'attività artistica, limitata quasi esclusivamente alla realizzazione, in collaborazione con Carrà di cui si espone in mostra "La carrozzella" 1916 e De Chirico, delle illustrazioni per la "Ghirba" (un giornale di trincea), ma anche una drammatica cesura psicologica e culturale. Dopo la guerra Soffici si presenta come "un altro uomo" , un intellettuale completamente trasformato: messe da parte le provocazioni delle avanguardie nei loro aspetti più sovversivi, si cerca un nuovo punto di partenza per giungere ad una ricostruzione dei valori e del linguaggio figurativo.

La mostra a cura, come il bel catalogo edito da Giunti, di Vincenzo Farinella e Nadia Marchioni, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi, la Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi e Firenze Musei.

info:
www.gallerieuffizimostre.it

Una delle opere esposte alla mostra «Scoperte e massacri. Ardengo Soffici e le avanguardie a Firenze» | Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi, Firenze, > 08 gennaio 2017 Una delle opere esposte alla mostra «Scoperte e massacri. Ardengo Soffici e le avanguardie a Firenze» | Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi, Firenze, > 08 gennaio 2017 Una delle opere esposte alla mostra «Scoperte e massacri. Ardengo Soffici e le avanguardie a Firenze» | Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi, Firenze, > 08 gennaio 2017
 
Una delle opere esposte alla mostra «Scoperte e massacri. Ardengo Soffici e le avanguardie a Firenze» | Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi, Firenze, > 08 gennaio 2017 Una delle opere esposte alla mostra «Scoperte e massacri. Ardengo Soffici e le avanguardie a Firenze» | Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi, Firenze, > 08 gennaio 2017 Una delle opere esposte alla mostra «Scoperte e massacri. Ardengo Soffici e le avanguardie a Firenze» | Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi, Firenze, > 08 gennaio 2017
 
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