Fashion Design Lab Magazine
ottobre 2009 | nº 01
  Intervista a Matteo Renzi Stefania Guernieri
 
   

A Firenze il settore moda è ormai da qualche anno in crisi. Ma un polo di eccellenza come la nostra città e il nostro territorio avrebbe certamente la possibilità di risollevarsi e, magari, divenire traino della ripresa a livello nazionale. Quali suggerimenti potrebbe dare il sindaco di Firenze per fare in modo che tutto ciò si realizzi?
Intanto una premessa: non esiste un «caso moda» a Firenze. Come ogni settore in ogni città, anche da noi il comparto della moda ha risentito della crisi internazionale che purtroppo non ha risparmiato niente e nessuno. Però vorrei aggiungere che qui, più che altrove, esiste la concreta possibilità di superare queste difficoltà e rilanciare il settore. Abbiamo due punti di forza.
Il primo è che per la moda Firenze non è solo una grande vetrina, ma un importante polo produttivo. Nell'area vasta Firenze-Prato-Pistoia la filiera del comparto è la più importante d'Italia e dobbiamo valorizzare questo aspetto con politiche di distretto e specifiche norme a supporto.
Il nostro secondo punto di forza è il «marchio Firenze». Dobbiamo rilanciare questo fantastico brand collegandolo più strettamente al sistema moda e valorizzando le nostre iniziative. Penso, ad esempio, ai «Percorsi di moda» o alle manifestazioni da organizzare nelle nostre strade e piazze più prestigiose.

Il comparto Firenze-Prato-Pistoia da solo avrebbe le carte in regola e le potenzialità per divenire un maxi polo moda, design, tessuti, creatività. Perché secondo lei però tutto questo, del quale peraltro si parla ormai da anni, non è stato ancora pienamente realizzato?
Non amo parlare del passato, ma come le dicevo, ora l'obiettivo è proprio quello di rilanciare questo comparto, che di fatto rappresenta già un «maxi polo» della moda. Quindi, da un lato è necessario puntare sulla qualità, la creatività e l'innovazione (e non tanto sulla quantità come è accaduto in passato, soprattutto nell'area pratese); dall'altro lato dobbiamo avere la capacità di collegare la ricerca al mondo della produzione. E in questo senso il Polimoda e l'Isia possono avere un ruolo molto importante. L'obiettivo è quello di creare un'unica filiera che tenga insieme formazione, ricerca, produzione e immagine.

Il rilancio di Pitti Uomo. Come pensa si possa dare un input per una nuova rinascita di questa importante kermesse, che fino ai primi anno '80 era il punto fermo della moda mondiale?
Oggi in questo senso Firenze ha la possibilità di giocare una nuova e fondamentale carta: il recente passaggio della Fortezza da Basso dallo Stato agli Enti locali, in primis il Comune. E quindi possiamo diventare i protagonisti delle politiche che riguardano lo sviluppo del settore fieristico e di Pitti in particolare. Il nostro obiettivo è quello di legare sempre più le manifestazioni di Pitti alla città, coinvolgendo anche le Istituzioni culturali, gli operatori turistici e il mondo del commercio perché entrino in sintonia e partecipino a quello che Pitti rappresenta per Firenze.

Questa edizione numero 77 di Pitti Uomo si è appena conclusa. Qual è, secondo lei sindaco Renzi, il bilancio che può essere stilato a breve di questa edizione che ha personalmente inaugurato?
Firenze ha dimostrato di essere una città accogliente a partire dalla qualità dei servizi che ha saputo offrire, dai taxi agli alberghi. A Pitti Immagine Uomo c'è stato molto entusiasmo e rispetto all'edizione dello scorso gennaio sono aumentati i compratori che hanno visitato il salone alla Fortezza da Basso. Si intravede una ripresa e questo è positivo.
Dobbiamo considerare Pitti non solo un'occasione da cui trarre profitto, ma un'opportunità alla quale ciascuno deve offrire qualcosa, per ottenere qualcosa. Pitti non è solo un'occasione da sfruttare, ma una creatura preziosa che ha bisogno di tutti: la crescita di Pitti è la crescita della città.

Sindaco Renzi, ci parli della sua idea di moda. Da come la vediamo in televisione e ai vari appuntamenti di lavoro e mondani lei è molto attento al suo look, e soprattutto mi sembra sia un grande amante del dettaglio.
Essere il sindaco di una città come Firenze, che ha una grande tradizione nel settore della moda, ti porta ad essere attento all'immagine e al dettaglio. E oggi lo sono più che in passato. Mi piace, nei limiti del possibile, abbinare i giusti accessori all'abito che indosso, sia che esso sia sportivo o elegante. Non ne faccio, però, una questione di vita o di morte!


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